08/08/21 | Connections | Paolo Benedettini trio
“Re: Connections” è l’ultimo album del grande contrabbassista Paolo Benedettini, rientrato in Italia dopo un lungo periodo newyorkese in cui è stato membro stabile del trio di Jimmy Cobb.
Domenica 08/08/2021
Connections
Paolo Benedettini trio
Paolo Benedettini, contrabbasso
Nico Menci, pianoforte
Marco Bovi, chitarra
➤ IL CONCERTO – Ore 21.30
“Re: Connections”: il ritorno in Italia nell’album del contrabbassista Paolo Benedettini.
Ron Carter: “La sua versione del mio brano “For Toddlers Only” vi stenderà, così come ha fatto con me”.
“Re: Connections”, è l’ultimo album del contrabbassista Paolo Benedettini, rientrato in Italia dopo un lungo periodo newyorkese in cui è stato membro stabile del trio di Jimmy Cobb ed ha collaborato con altri grandi artisti per tour mondiali e incisioni con le etichette più prestigiose. Firmate dal suo mentore Ron Carter, le liner notes ripercorrono brano per brano il disco inciso insieme ai ritrovati compagni di un tempo Marco Bovi e Nico Menci.
(Note biografiche e approfondimenti in fondo alla pagina)
➤ LA CENA – Ore 20.00
Cena pre-concerto a cura di Octofood cucina itinerante.
Il menù della serata:
- Canapè con mousse di melanzane
- Sandwich ai funghi.
- Frittatina di erbe di campo con ricottina miele e nocciole.
- Spiedini di pomodorini confit, crema di burrata e crostino ai cereali.
- Risotto “Jambalaya”.
- Dolcino al cucchiaio
INFO E PRENOTAZIONI
Solo concerto (ore 21.30) ➤ € 12
(Prenotazione consigliata – Posti limitati)
Calice di spumante di benvenuto incluso nel prezzo
Cena + concerto (ore 20.00) ➤ € 34
(Prenotazione obbligatoria)
Calice di spumante di benvenuto incluso nel prezzo
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In caso di maltempo la serata sarà riprogrammata
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NOTE BIOGRAFICHE E APPROFONDIMENTI
Paolo Benedettini
https://www.facebook.com/paolo.benedettini.3
Ron Carter: “La sua versione del mio brano “For Toddlers Only” vi stenderà, così come ha fatto con me”. E’ una delle leggende viventi del jazz, Ron Carter, a scrivere dettagliatamente – brano per brano – le liner notes di “Re: Connections”, l’ultimo album del grande contrabbassista Paolo Benedettini, rientrato da qualche anno in Italia dopo una lunga permanenza a New York, dove è stato membro stabile del trio del compianto batterista Jimmy Cobb insieme al pianista Tadataka Unno, collaborando con molti altri artisti tra cui Harold Mabern, Joe Magnarelli, Joe Farnsworth, Eric Reed, e per le tournée europee con Joe Farnsworth, Eric Alexander e David Hazeltine. In Italia ha collaborato con Dave Libeman, Steve Grossman, nelle formazioni di Piero Odorici con molti special guest tra cui Eddie Henderson, George Cables, Ronnie Mathews, Curtis Fuller, Eliot Zigmund. Tra le prime sinergie importanti quella con i gruppi di Tom Kirkpatrick, Gianni Cazzola e soprattutto con Bobby Durham, suo primo mentore, in una formazione completata da Massimo Faraò al piano, accompagnando grandi musicisti come Archie Shepp, Benny Golson e Hal Singer. Per anni ha fatto parte del Nicola Conte Jazz Combo nelle tournée mondiali, e ha suonato nei gruppi di Ronnie Cuber, Joel Frahm, Jesse Davis, Bud Shank, Steve Gut, Mark Sherman.
Tornato stabilmente nella sua Pisa nel 2018, Paolo Benedettini porta con sé e continua a coltivare una lunga carriera di collaborazioni illustri con cui si è esibito in tutto il mondo, e incisioni con le più prestigiose etichette discografiche tra cui Blue Note Records, Impulse! Records, EmArcy Records, Verve Records.Per il disco “Re: Connections”, che descrive proprio il ritorno e la riconnessione con il suo Paese d’origine, l’Italia, Benedettini ha scelto due musicisti con cui ha condiviso una grande parte della sua carriera iniziale: il chitarrista Marco Bovi e il pianista Nico Menci.
Suo insegnante sia alla prestigiosa Juilliard School che privatamente, Ron Carter è stato per Benedettini un vero e proprio mentore: “Capitava spesso che, oltre alle lezioni settimanali, mi trovassi ad accompagnarlo a ai vari soundcheck, a recording session o prove varie, oltre a frequentare la sua casa in occasione di festività o momenti musicali, sempre disponibile a condividere le sue opinioni e i suoi punti di vista rispetto alla musica, per me una grande opportunità di crescita.” Tra i brani più apprezzati del disco da Ron Carter spicca “Chovendo Na Roseira”, uno standard brasiliano di Jobim: “Mi sono sorpreso a riascoltare più volte la loro versione, apprezzandola ogni volta di più.” Sempre nelle liner notes, Ron Carter scrive: “Il “Coro a bocca chiusa” della “Madama Butterfly di Puccini, è suonato dal trio da una meravigliosa angolazione, piena di rispetto e ammirazione.” Difatti, un altro elemento ricorrente nel repertorio del trio sono le idee provenienti dalla musica lirica: in questo album sono presenti anche “Entr’acte I”, derivato dalla Carmen di Bizet, e una composizione originale “Modes From D.G.” ispirata da una successione di accordi presenti nella Overture del Don Giovanni di Mozart. Paolo Benedettini: “Per un periodo la lirica è diventata per me quasi un’ossessione, come se mi consentisse di riappropriarmi di una sfera di percezione emotiva che sentivo radicata profondamente nella mia cultura di origine e che per qualche misterioso motivo avevo fino ad allora trascurato.”
Nico Menci
Intraprende lo studio della musica e del pianoforte privatamente dall’età di sette anni con il maestro Euro Ferrari poi con Fabrizio Festa. Nel 1988 durante i seminari di Siena Jazz frequenta i corsi di pianoforte di Franco D’Andrea e i corsi di musica d’insieme di Paolo Fresu , Amedeo Tommasi e Riccardo Zegna. Nel 1990 si iscrive ai corsi di Enrico Pieranunzi, sempre a Siena, vincendo la borsa di studio per il Corso di Formazione Professionale per Musicisti di Jazz e successivamente la selezione per il Corso di Solista di Musica Improvvisata. Nel 1998 frequenta i masters di piano-class tenuti da Barry Harris al conservatorio di Den-Haag (Olanda) e successivamente gli stessi a New York. Nel 1999 è primo classificato alla 2° rassegna dei giovani jazzisti a Verbania, Lago Maggiore.
Tra le rassegne e i festival italiani a cui ha partecipato: Torino JVC Jazz Festival, Ivrea Eurofestival, Casa del jazz a Roma, Teatro Romano Veronajazz, Festival Jazz&Image in Villa Celimontana a Roma, Urbino Jazz, , Montalcino Jazz&Wine, Salento Jazz, Albinea Jazz.
Si è esibito anche a Belo Horizonte e San Paolo del Brasile, al Teatro dell’Opera di Hanoi (Vietnam), al Mamaia Jazz Festival (Romania), al Teatro di Zara (Croazia).
Ha suonato inoltre al Porgy & Bess jazz club di Vienna, al Ronnie’s Scott di Londra, al Jamboree jazz club di Barcellona, al Duc de Lombard di Parigi, al Blue Note di Milano, Eurocultured Festival Manchester, Dinant jazz Festival.
Marco Bovi
https://www.facebook.com/marco.bovi.39
Si avvicina al jazz da autodidatta perfezionandosi in seguito con Antonio Cavicchi e Agostino Di Giorgio. Durante il 1995-96 partecipa a tours italiani con diversi artisti tra cui Tony Scott, Jimmy Owens e Joy Garrison. Nel 1997-98 frequenta i seminari di jazz tenuti da Barry Harris al conservatorio dell’Aja. Dal 1999 collabora stabilmente con Gaetano Riccobono con il quale registra nel 2000 il cd “Along The Sun” (Philology) e suona in numerose rassegne e festivals tra cui Sicilia 2000 “Il Mito”, Festival di Mori, Palermo di scena 2001, Jazz Al Filarmonico 2005 di Verona. Dal 2001 suona nel quintetto Smell Quintet insieme a Michele Vignali, Nico Menci, Paolo Benedettini e Gianni Cazzola partecipando a importanti rassegne e festivals tra cui Nuoro Jazz 2003, Ancona Jazz 2006, Festival Internazionale di Torino 2006. Con il quintetto registra nel 2005 il cd “Too Close For Comfort” (Artesuono). Nel 2003-04 suona insieme a Pippo Guarnera e James Thompson nella band di Vince Vallicelli (Wine & Soul Blues Festival 2003 di Agrigento, Rockin’ Blues Festival 2003 di Treviso, Trasimeno Blues Festival, Colle Olivo Blues Festival), con loro registra il cd “New Blues”. Con il quartetto di Valerio Pontrandolfo, insieme a Bobby Durham suona in rassegne tra cui Mo Jazz Festival 2003.
Collabora con numerosi musicisti tra cui Renato Chicco, Carlo Atti, Piero Odorici, Tom Kirkpatrick, Gilbert Rovere, Marco Tamburini,Steve Gut, Francesco Bearzatti, Danilo Memoli, Andrea Pozza, Aldo Zunino, Stefano Senni, Massimo Chiarella, Rossano Sportiello, Barend Middelhoff, Alfredo Ferrario. È inoltre presente come ospite in diversi cd tra i quali “Licaones Party” (Azzurra) del gruppo Licaones,il cd “Daunbailo`” (Storie di note) del gruppo Daunbailo`, “Let Me Tell You…” (Wide Sound) del quartetto di Rita Cervellati. Nel 2004 suona nel gruppo di Vinicio Capossela. Con il gruppo swing “The Good Fellas” nel 2005 suona in diversi festivals tra cui “Umbria Jazz” e “Carmagnola Jazz Festival”.
Ha suonato con i più grandi jazzisti italiani e non (Tony Scott, Jimmy Owens, Joy Garrison, Piero Odorici, Carlo Atti, Tom Kirkpatrick, Gilbert Rovere, Marco Tamburini, Steve Gut, svariati tours con Vinicio Capossela, The Good Fellas [innumerevoli Festival, Cochi e Renato tours], ecc.).